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martedì 24 agosto 2010

Earth Overshoot Day


Il 21 agosto è stato l'Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui l'umanità ha consumato tutte le risorse che la Terra mette a disposizione in un anno. Non è una buona notizia. Questo significa che da tre giorni stiamo raschiando il barile delle risorse vivendo a credito. E così sarà da qui al 31 dicembre. Ad annunciarlo è stato il Global Footprint Network, l'organizzazione internazionale che misura l'impatto dell'esistenza sulla natura. Stiamo consumando più di quello che potremmo date le capacità di rigenerazione delle risorse e, come diretta conseguenza, produciamo più rifiuti di quanto la terra possa assorbirne. Lo scorso anno l'Earth Overshoot Day scattò a settembre. Questo significa che nonostante la crisi l'uomo ha intensificato i suoi processi su scala planetaria: un dato che non lascia ben sperare in previsione della futura ripresa economica. Quanto ancora si potrà reggere un tale ritmo? L'economia batte la fiacca eppure ogni anno anticipiamo la fine delle risorse. Ciò può avere due significati: la terra ogni anno ci offre meno risorse perché queste sono in esaurimento; oppure che consumiamo freneticamente quantitativi sempre maggiori di merci (senza accorgercene) delle quali potremo fare a meno. Si può vivere con meno, molto meno, senza che ciò costituisca un attentato alle nostre vite. Finché però si metterà l'accento sulla crescita e su indicatori come il Pil per misurare il benessere, ogni tipo di mercanzia può essere buona per innalzare il prodotto. Ho visto un negozio che vendeva solo fiori di plastica: è così che utilizziamo le risorse che la terra ci offre? Eppure quei fiori di plastica, orride decorazioni di città spente, entrano nel prodotto interno lordo allo stesso modo del pane o dell'acqua. E questo senza che innalzino il nostro benessere: piccole questioni di futilità in una vita inconsapevole dei propri riflessi.
Cambiare vita, essere consci di se stessi e delle proprie conseguenze, capire una volta per tutte che siamo al culmine ascendente della parabola umana e presto questa inizierà la sua discesa. Tecnodigiuno, decrescita, piccoli piaceri. Tante le parole che ancora non fanno parte del nostro vocabolario. Basta un divano, una televisione accesa e sembra che nulla possa accadere. Un po' come quei bambini timorosi, di notte, che mettevano la testa sotto le coperte convinti che queste potessero essere lo scudo contro ogni pericolo. Ma bambini non lo siamo più da tempo. Tanto vale tirare fuori la zucca.

Alessandro Giova

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