Referral Banners HUMUS: agosto 2011

sabato 13 agosto 2011

Beati coloro che sanguinano


Qualcuno porti del sangue, presto! Il re muore, il re dissangua!
Che cosa commovente, Berlusconi gronda sangue dal cuore; e lo fa per noi, per noi cittadini stuprati per il bell'avvenire di un paese che non vede più la luce in fondo alla galleria. Che pensiero carino. Avremmo preferito però che si risparmiasse tutta questa compassione. In fondo riusciamo a farne a meno, abbiamo già l'affetto delle persone che ci sono vicino, non serve la compassione del Presidente del Consiglio. Silvio però, è una persona buona, non poteva fare a meno di grondare sangue per noi. Un po' come Gesù che è sceso sulla terra per liberare l'uomo dai peccati, lui è sceso in politica per liberare gli italiani.. dal sangue. Sanguina per noi, dove per sta per "al nostro posto", perché di sangue non ce n'è più. Vallo a trovare, non c'è. Qualcuno ha la fortuna di avere ancora le lacrime, ma sono in pochi. Però chi ha sangue, sanguini! E chi ne ha molto sanguini di più. Queste sono profezie che s'avverano solo nelle conferenze stampa, non nei fatti. A chi ha poco sangue gli vengono spremute anche quelle quattro gocce di pastura rossa e densa. Chi ha tanto - ma non sono poi tanti - potrà essere solidale ed offrire qualche goccia in più; il che equivale a poche misere sacche: infatti costoro non sono che l'1.2% dei contribuenti (511mila italiani). Infine c'è chi di sangue ne ha ma lo tiene nascosto, per loro Sacrificio è un cortometraggio governativo che va in onda la sera su ogni TG.
Così è, chi paga RIpagherà. E così finisce un regno dorato, una bolla esplode nel vuoto assoluto della politica: la bolla che si chiama Silvio Berlusconi. Lui che mai avrebbe voluto e che invece lo fa, lo fa perché urgente, perché costretto, perché invitato a farlo da Bce e UE, lo fa. Lo fa perché è incapace di prendere altri provvedimenti. E' incapace di prendere misure che stimolino la crescita. Lo fa perché non può fuggire dalla logica aziendalistica che lo porta a difendere il proprio patrimonio. Lo fa perché ha bisogno della maggioranza e non può davvero dare un taglio ai costi della politica e al numero dei parlamentari. Lo fa e basta. Così, l'uomo reso impopolare dalle sue palle - quelle biologiche - soccombe all'impopolarità con l'ultima palla della sua vita politica: non metterò le mani in tasca. Ecco, fatto, smentito. Ora può anche togliersi di mezzo, può dedicarsi un po' ai suoi interessi biologici.
Trovare 45 miliardi in due anni non è semplice. Semplice è mettere le mani nelle borsette delle vecchie e nelle tasche della gente. Semplice è dare la colpa agli altri - i precendenti governi -, dimenticando che degli ultimi 10 anni ben 8 sono stati di governo Berlusconi. E tra questi anni ci si accorge in un caldo giorno d'agosto dell'ottavo anno - su richiamo della Bce - che siamo nella merda. Di questi quasi 3000 giorni di governo, ci si riduce ad un manovrone di due giorni. Poi la colpa è degli altri, perché così è semplice. Più semplice che tagliare tutte le province (costo annuo 17 miliardi) e le spese militari (23 miliardi), più un taglio allo spreco pubblico, più un taglio ai privilegi della Chiesa ed ai soldi che a essa vengono versati annualmente. Ecco qua i fottutissimi 45 miliardi; forse avanza qualcosa: il resto prendetelo in caramelle. Vado a pisciare: questo è il mio contributo di solidarietà a questo governo.

giovedì 4 agosto 2011

Tagli al piacere della lettura: basta sconti sui libri!


La politica è andata in vacanza. Qualcuno si lagnerà di questo, chiedendosi come si possa abbandonare il paese in un momento così critico. Eppure, stando agli ultimi provvedimenti è forse un bene che si prendano un mese per rinfrescarsi le idee: che si prendano un mese, due o anche tutta la vita. Pochi giorni fa il parlamento ha approvato all'unanimità la nuova disciplina sul prezzo dei libri. La legge, promossa da Ricardo Levi (PD), anche detta legge anti-Amazon, colosso stanutitense che si distingue per efficienza, velocità di spedizione e grandi sconti sui libri (anche 40%), prevede che le librerie non possano applicare sconti superiori al 15% e, solo in particolari occasioni - ovvero quando lo sconto è promosso dallo stesso editore - si potrà arrivare al 25%; tali campagne però non potranno eccedere il mese e non potranno essere promosse nel mese di dicembre (periodo in cui si vendono più libri). Il disonorevole onorevole ha giustificato la proposta con l'intento di proteggere i piccoli librai che non possono competere con il grande distributore online. La legge entrerà in vigore il primo settembre: fino a tale data, dunque, si potrà ancora fare affidamento sugli sconti.

In poche parole stiamo parlando di un abbaglio, perché questo non solo non aiuterà i piccoli librai nelle vendite, ma, farà calare sensibilmente il numero di libri venduti. Come se l'Italia potesse permettersi un tale lusso: è il paese dove si legge meno e con la più bassa base di lettori. Se c'era dunque la speranza di poter allargare tale base con una qualche promozione vantaggiosa, questa viene totalmente vanificata dall'attuale legge. E meno male che si parla di incentivare la cultura!

Vorrei spiegare al disonorevole Levi come un lettore medio pianifica l'acquisto dei propri libri. Prendo come modello di riferimento me stesso. Porterò tre casi distinti: so cosa devo acquistare; voglio acquistare un libro ma non so quale; non voglio acquistare un libro ma sono invogliato a farlo perché allettato dallo sconto.
Quando devo acquistare un libro conoscendo titolo e autore, il mio istinto di consumatore mi porta (ovviamente) a ricercare il prezzo più conveniente. Dunque, prima di recarmi in libreria effettuo delle ricerche. Qualora io riesca a trovare online il libro che mi interessa ad un prezzo vantaggioso, è chiaro che opterò per l'acquisto al minor prezzo. Questo, avendomi fatto risparmiare mi spinge a ricercare un eventuale secondo libro (libro che non avevo pianificato di acquistare). Lo sconto dunque, non solo mi ha fatto spendere meno, ma mi ha portato ad acquistare due o più libri. Dunque il mercato del libro ringrazia, ed il lettore anche.
Nel secondo caso invece, avendo fame di libri ma non sapendo cosa acquistare, mi reco direttamente in libreria, essendo particolarmente ostico sfogliare una libreria virtuale. E' assai più piacevole tuffarsi tra i lunghi scaffali di una libreria fisica, assaporare il libro, tenerlo tra le mani. Avere una scelta vastissima, lasciarsi catturare da colori, sedurre da copertine, farsi consigliare dai commessi. In questo caso acquisto con o senza sconto il libro che più mi interessa soltanto perché ho fame di lettura. E questa è certamente una modalità che non verrà influenzata dalla legge.
L'ultima ipotesi da me proposta è il caso dello sconto che crea il consumo. Capita spesso al lettore abituale di recarsi in libreria per puro piacere, un vizio inguaribile. Anche se non si ha in mente di acquistare alcun libro un giro lo si fa ugualmente. Può capitare che, passeggiando distrattamente tra gli scaffali, mi imbatta in uno sconto molto allettante; questo, contro ogni mio programma, mi porterà a voler cercare un libro da acquistare per poter approfittare della promozione. E cosa tira di più: uno sconto al 15% o uno sconto al 30%? In questo caso dunque, acquisterò un libro pur non avendone pianificato l'acquisto. In quest'ultimo caso rientrano anche le newsletter delle librerie online che, come accade per i viaggi low-cost, spingono all'acquisto non programmato.
Abbiamo perciò due casi su tre per i quali questa legge costituisce un danno. Il risultato sarà certamente meno libri acquistati e flessione del mercato del libro. E flessione non è proprio sinonimo di aiuto. Come reagirà il lettore medio? Leggerà di meno? No, leggerà lo stesso, ma acquistando meno. Preclusa sarà soltanto la possibilità di acquisire nuovi lettori allargandone la base. Ecco dunque alcune possibili reazioni: acquistare libri dalle bancarelle dell'usato a prezzi da 1 a 3 euro, trovando talvolta titoli eccellenti e grandi classici (a Portaportese si trovano I Meridiani Mondadori); evitare l'acquisto optando per il prestito in biblioteca, la quale, se buona, ha un ottimo assortimento di classici e di best seller; fare compravendita di libri usati su siti come comprovendolibri.it. Insomma, il ventaglio di scelta è ampio, e saranno sicuramente opzioni che valuterò/valuteremo/valuteranno. Alla luce di ciò, il disonorevole Levi pensa di aver fatto un favore o un torto all'editoria?

Quel che consiglio a chi ama la lettura e i libri è di acquistare prima dell'entrata in vigore - magari proprio facendo un giro su Amazon - e firmare la petizione su chicago-blog (link del giorno). Lasciamo che sia il libero mercato a disciplinare il prezzo dei libri. E ai disonorevoli: tagliate i vostri stipendi, il vostro numero, le province, non l'unico piacere che ci è rimasto.
Consigli letterari: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury come simbolo di protesta e Homo Videns di Giovanni Sartori per riflettere.

Affrettatevi, la legge entra in vigore il primo settembre!

martedì 2 agosto 2011

Madre a 58 anni: un miracolo d'egoismo

"Il progredrire della scienza non è mai da condannare a priori,
dipende dall'uso che se ne fa."



Una settimana fa mi trovavo in Abruzzo e, svogliando l'edizione locale del Messaggero, mi è saltata all'occhio una notizia. "Io, mamma felice: è un miracolo" titolava il giornale. Ho strappato la pagina, piegata con cura e messa in tasca. Ciò che viene chiamato miracolo non è che un prodigio della tecnica, l'ennesima testimonianza di quanto la scienza oggi - ma non sempre - non si ponga più limiti. In un ospedale di Sulmona, una donna di 58 anni ha potuto finalmente coronare il suo sogno d'essere madre. Un fatto che ha attirato su di sé i riflettori della società. La donna si è sottoposta alla fecondazione assistita e per far ciò si è recata fino in Repubblica Ceca, essendo tale pratica vietata in Italia. E' straordinario, dicono, che la scienza possa colmare il vuoto lasciato dalla natura: il desiderio di maternità, il figlio a lungo atteso e che si credeva di non poter avere. Non più. Oggi si può, e questo può accendere una speranza in tutte quelle donne che non hanno avuto tale fortuna. Non per dare un dispiacere a questa neo-mamma, ma ciò che essa chiama miracolo, lo vedo come un estremo atto di egoismo. La fecondazione assistita può venire incontro a quelle coppie che hanno problemi di concepimento, ma questo deve pur scontrarsi con l'etica. Quando una madre decide di mettere al mondo un figlio, dovrebbe farlo non solo pensando alla propria felicità, ma anche pensando alla felicità futura del nascituro. Le prospettive, le sicurezze sulle quali la sua esistenza può e deve - seppur instabilmente di questi tempi - poggiare. Invece capita che, accecati dai propri desideri, alla ricerca continua di una felicità che si crede possa nascondersi in piccoli accadimenti "miracolosi", si trascuri poi quel che sarà la felicità altrui. Quali sono le sicurezze che una madre ormai alla soglia dei 60 anni e un padre 64enne possono offrire al piccolo nato? Un bambino che si ritroverà a 6 anni con un padre di 70 ed una madre di 64. E, se è vero che la vita media si allunga, questa il più delle volte è accompagnata da difficoltà fisiche, problemi di salute e nei casi peggiori la morte. Mi chiedo se questa "fortunata" coppia abbia pensato almeno un momento a quel che sarà la vita del proprio figlio negli anni. Un figlio che potrebbe trovarsi non ad essere accudito ma ad accudire dei genitori ormai vecchi, prima ancora d'avere una stabilità propria. La felicità futura sacrificata in nome di una felicità momentanea, passeggera. Un futuro incerto che si piega al volere egoistico di due genitori che non hanno pensato oltre il giorno in cui vivono. Sono cose cui bisogna pensare. Un figlio va pesato, non solo alla nascita, ma prima, prima che esso diventi embrione, prima che la prima cellula prenda vita e si moltiplichi, pesato e pensato. La scienza ci viene incontro, la scienza ci cura, la scienza ci fa concepire anche quando la natura per cautela ci dice che non è più il momento. La natura ci avverte, ma la scienza va oltre, abbatte muri, sovverte le leggi della natura creandone di proprie. La scienza ci salva, la scienza ci uccide. Quando, mi chiedo, abbatteremo il muro dell'egoismo, quando riusciremo a rinunciare ad un po' della nostra felicità per la felicità altrui, quando dal dito che punta la luna vedremo la luna e non il dito, quando? A questo però non può rispondere la scienza, ma l'evoluzione dei costumi e delle menti; il cervello, han detto, non può più crescere. Non ci rimane che la scienza, e l'egoismo.



lunedì 1 agosto 2011

Famiglia tradizionale, BALUARDO NAZIONALE!


(titolo tratto da uno stato su facebook)

Sì, ma quale:
Uomo, donna e cane?
Uomo, donna e amante?
Uomo, donna e mignotte il venerdì?
Uomo, donna e rapporti omosessuali clandistini con fintà virilità ostentata in società?
Uomo, donna e vacanze a cuba?
Uomo, donna e hasta la victoria? (presumibilmente un trans)
Uomo, donna e la cena di lavoro?
Uomo, donna e suocera?
Uomo, donna e sorelle?
Uomo, donna e fratelli?
Uomo, donna e pacchetti di sigarette?
Uomo, donna e scomparsi?
Uomo, donna e tasse?
Uomo, donna e assegni familiari?
Uomo, donna e family day?
Uomo, donna e divorzio?
Uomo, donna, family day e divorzio?
Uomo, donna e alimenti?
Uomo, donna e idraulico?
Uomo, donna e riunione coi professori?
Uomo, donna e figli?
Uomo, donna e preti?
Uomo, donna, figli e preti?
Uomo, donna e facebook?
Uomo, donna e vecchi amici?
Uomo, donna e televisione?
Uomo, donna e Striscia la Notizia?
Uomo, donna e ferro da stiro?
Uomo, donna e piatti da lavare?
Uomo, donna e prodotti per la casa?
Uomo, donna e media shopping?
Uomo, donna e dispari opportunità?
Uomo, donna e che bel culo la segretaria?
Uomo, donna e mi risposo con una dell'est?
Uomo, donna e almeno quelle tacciono perché scappano dalla povertà?
Uomo, donna e violenza?
Uomo, donna e chi porta i pantaloni in casa?
Uomo, donna e piatti che volano?
Uomo, donna e l'assassino ha le chiavi di casa?
Uomo, donna e separati in casa?
Uomo, donna e ma non si dice?
Uomo, donna e... Berlusconi?

Uomo, donna e perché non altro??