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martedì 13 luglio 2010

Notte d'esami e di cultura alla Sapienza.


La Luna piena minchionò la Lucciola:
- Sarà l'effetto de l'economia,

ma quel lume che porti è debboluccio...
-
Sì, - disse quella - ma la luce è mia!


-Trilussa-


Da ieri fanno esami all'aperto, sotto il sole con i tavoli messi sui prati o su una panchina all'ombra. E già questo lo si può considerare un atto di coraggio, date le temperature insopportabili di questi giorni. La singolare protesta è stata messa in atto dai docenti della Facoltà di Lettere dell'università La Sapienza. Si era parlato di blocco degli esami; blocco che fortunatamente è stato scongiurato. Si è scelta una via che non danneggiasse lo studente, una via che il Rettore Frati ha definito folcloristica: esami all'aperto e di notte a lume di candela. Una protesta, forse non troppo rumorosa, ma simbolica e soprattutto pacifica, sebbene qualcuno provi comunque ad alzare i toni e creare il solito clima da guerriglia. Mi riferisco all'infelice uscita del senatore pdl Palmizio, che starnazza di "reprimere i docenti che aderiranno". Una parola forte repressione, ma con questo caldo si può capire che le connessioni cerebrali vengano a mancare.

Esami di notte e all'aperto. Una protesta che usa elementi come terra e oscurità per suonare un campanello d'allarme sul futuro dell'università: siamo con il culo a terra e si prospettano anni bui. Questo in sintesi il messaggio che viene trasmesso all'esterno. Nelle camere alte del potere passerà di nuovo inosservato, ma se non altro, mettersi a nudo potrebbe creare un riavvicinamento del cittadino medio, troppo sconvolto da parole come "fannullone" e "merito" pur non conoscendone il contesto. Meglio un esame in strada, che un'ora di televisione al chiuso! Meglio mettersi a nudo che rintanarsi nelle proprie nicchie.
Dalle 21.00 di martedì inoltre, nella città universitaria, saranno affrontate delle letture con tema la notte. Non solo esami quindi. La protesta, assume anche i connotati dell'evento culturale. Verranno recitati e lette poesie, letture in prosa, dialoghi. Un evento questo, organizzato dagli studenti e che gli stessi studenti svolgeranno. E sarà bello potere andare a spasso per la sapienza, godersi le stelle e le voci recitanti. "Basta un colpo di penna" qualcuno disse. Basta davvero? A cosa? Alla rivoluzione o al risveglio? Non credo più alle rivoluzioni: non alle rivoluzioni senza risveglio.

1 commento:

  1. La Sapienza in un modo o nell'altro riesce sempre a stupirmi...circolavo un paio di mesi fa per i corridoi del mio dipartimento mentre volgeva al termine una riunione di docenti,le voci non erano delle migliori ma non credevo arrivassero a compiere questo gesto così significativo.Tanti dei miei professori hanno aderito posticipando esami per la notte del 13 luglio. Mi sarebbe piaciuto assistere a questo evento, casco sempre male, ho potuto presentarmi solo ad un appello per questa sessione. Gli atti di coraggio sono quelli che preferisco, nonostante le critiche, sanno sempre come colpire dritto nelle coscienze.
    ..Ho letto anche il post su Riflessi al margine, dev'esser stato davvero emozionante parteciparvi, atmosfera e cultura han brillato insieme per una notte rivoluzionaria,nella loro sede più appropriata.
    E' da prendere d'esempio...

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