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martedì 11 gennaio 2011

Berlusconi cambia nome al partito: si chiamerà Italia.


È nata Italia; cioè, è nata 150 anni fa, ma c'è qualcuno che sfrutta questa ricorrenza per i suoi ritorni d'immagine. Indovinate chi è? Esatto. Da un momento all'altro vi sommergerà un'onda anomala con la notizia del giorno: Berlusconi ribattezza il Pdl "Italia". Proprio questo, un nome di patria mischiato ad un nome di partito e che con esso diventa tuttuno, tanto che si fa fatica a riconoscerne i confini; forse i confini sono già così sottili da non esistere più.

E tira già aria di elezioni, perché quando Berlusconi esce allo scoperto con trovate commerciali sta già pensando a come vincerle. E come vincerle? Ovviamente bluffando, sfruttando l'estrema malleabilità del cervello umano. Si usano gli stessi strumenti che usa McDonald per vendere panini: questione d'immagine. E pazienza se la carne e il pane sono i peggiori sul mercato: basta che tu la sappia vendere, e Berlusconi è uno che sa venderlo bene il suo prodotto (non scaldatevi, almeno questo dobbiamo riconoscerlo). Così, anziché pensare che s'è fallito, anziché cambiare linea politica, anziché cambiare uomini, programmi, idee, o semplicemente mansione (da premier a nonno), che ti combina quel malandrino di Silvino? Ovviamente cambia l'unica cosa in grado di influire significativamente sulle masse senza bisogno di spendere parole programmatiche: nome e simbolo. Italia sarà il nome dunque: quale scelta più ad effetto? Quale bluff commerciale più efficace di questo? Bravo, bravo! Perché non mettiamo anche un 3x2 e uno sconto del 20% sul digitale terrestre? Sarebbe ottimo per la propaganda; e magari perché non si regalano biglietti per la riffa ad ogni voto dato a Berlusconi? Elezioni con estrazione finale di un fortunato vincitore che si porterà a casa un auto con annessa escort per una notte. Sarebbe un bel premio ed un'ottima consolazione, no? Devo ammettere però che sono deluso, tremendamente deluso da questo atteggiamento autoritario di Silvino: un democratico come lui, poteva almeno far partire un televoto!

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Sono la parte seria di Humus e prendo la parola. Spesso la mia parte giullaresca e ironica prende il sopravvento. Forse ridacchiare facendo satira aiuta a combattere l'infelicità e i potenti, ma oggi le cose bisogna spiegarle, perché girano tanti individui noiosi che ti direbbero: "eh ma, una cosa così seria l'hai presa un po' alla leggera". Badate bene: chi ti sfotte ti demolisce, chi t'urla addosso ti fa più forte.

Usare il nome del proprio paese per dare il nome ad un partito è un atto, prima d'esser furbo, ingenuo. Qualcuno ci cascherà, magari le elezioni si vinceranno; il problema grande però, è che questo nome, simbolo di unità, rappresenterebbe nel caso una parte soltanto. Tutto il resto, mi chiedo, non deve quindi considerarsi Italia? Quali saranno le reazioni emotive a questo nuovo cataclisma?
Innanzitutto ci sarà un acuirsi dei conflitti: gran parte degli antiberlusconiani faranno un grande strepito contro questa decisione e ciò porterà a situazioni ancora più estreme.
Poi ci sarà quella enorme popolazione di elettori che vedrà nel simbolo il nuovo - oltre che tutto il territorio di una vita -, ignorando però che qualunque sia il nome sono gli uomini al suo interno che agiscono, e la loro azione non cambia con il nome.
Infine i berlusconiani incalliti, i quali forti della nuova simbologia si vedranno assolti e rigenerati, e potendo così vivere di nuova vita (e nuovi incarichi!) si sentiranno ancora più padroni, legittimati a difendere la divinità incarnata nel ruolo di Presidente del Consiglio con ogni mezzo.

Una furberia che mi sentirei di fermare, ma tuttavia lascio correre perché ormai vano è l'incendiarsi: si va a finire in brutti giri. Lascio correre, tra l'angosciato per una patria in decadimento e il curioso evolversi dell'esistenza che sempre ho provato.
Però dico, a voi che vi accingete a gioire per la nascita d'Italia: non saltate, non cantate, altro non è che un inganno celare un partito dietro la parola Italia. Il nome Italia non può rappresentare né un partito, né un uomo. Italia è un insieme di persone, talvolta di idee diverse, le quali però condividono difficoltà e disgrazie; Italia è un territorio variegato, con montaglie, boschi o spiagge; Italia è un miscuglio di linguaggi, passioni e preferenze; l'Italia è una e tante, mai potrà essere un simbolo, un uomo, un marchio commerciale. Se davvero Berlusconi avesse a cuore questo nome, ci penserebbe su, salvaguardando le diversità di cui è portatrice una nazione invece di privilegiare l'unicità di una persona (la sua).
La realtà degli interessi e degli obiettivi però si sbilancia verso la persona singola; ciò ha portato a questa drastica soluzione: Italia è chi vota Berlusconi. Perciò 20 milioni almeno non sono cittadini italiani e dovranno pertanto ritenersi apolidi e annullare il proprio documento d'identità....

......poi magari domani mi sveglierò scoprendro che l'Italia si è unita davvero, questa volta per cacciare l'imperatore che voleva usare un nome per il proprio tornaconto, senza far nemmeno caso che governa insieme a chi (Bossi e la Lega) quel nome non l'ha mai riconosciuto come tale.



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