(non partecipo al gioco della tortura, non pubblico immagini,
ma questo quadro dal titolo Innocenza, di Giovanni Alessi)
Tutti abbiamo ancora nella testa il resoconto della brutale fine della piccola Sarah; cosa può portare un uomo a desiderare sua nipote, ad ucciderla e abusare del suo cadavere? Oh vile umanità! Bisognerebbe far nient'altro che stendere un velo su questa vicenda. Un velo, per riscoprire una cosa chiamata riservatezza. Invece, quel corpo ormai ritornato alla terra, è un cimelio da telegiornale, una reliquia innocente, un viso semplice accompagnato a macabre narrazioni per far esclamare "oh, che brutto il mondo! E che gente orribile che ci vive!". Costa così tanto abbassare le luci dei riflettori? Tutti lì, con i propri occhi incollati e le orecchie tese a catturare ogni virgola dell'impassibile voce del cronista; tutti lì, a far finta di commuoversi e poi pronti a sonar di clacson al semaforo appena scattato.ma questo quadro dal titolo Innocenza, di Giovanni Alessi)
Ci sarebbe da capire, che la vita di Sarah era di Sarah soltanto e non un demanio pubblico attraverso il quale lucrare, far vendere copie ai giornali o incollare la gente ai televisori. Vili! Un corpo tramutato in maceria da telegiornale! Così fan tutti, si specula sulla vita, specie se innocente. Come grandi maghi, i conduttori dei tg hanno intrattenuto un'intera nazione, come se fosse un avvincente giallo a puntate. Ogni giorno, migliaia di affamati alle otto in punto, avidi, accendevano i loro apparecchi per seguire i nuovi risvolti dell'indagine. Ecco, ora il mistero è svelato, l'assassino non era il maggiordomo, gli assassini siete voi! Voi tutti, con la vostra famelica non curanza, con l'ossessiva ricerca di una verità che non vi appartiene, con l'irrispettoso uso della vita altrui come diversivo. Per favore, si spengano i riflettori!
Ora, ora che si fa? Si aspetta un nuovo caso? Certo che no, ci sarà ancora da ricamare sulla tragica fine di Sarah; si seguirà il processo, si griderà al linciaggio di piazza, si verseranno finte lacrime: lasciatele a chi di quelle lacrime può fare degno compianto! La vita però, tanto invocata in non sospetti tempi, si fa strumento per giocare, per intrattenere, per fagocitare le esistenze ormai avare di emozioni. Non c'è il tempo per accorgersi delle ferite che vengono inferte ad un corpo già inerme, le immagini sono così efficaci da smontare ogni uso facoltoso del pensiero. Si è risucchiati nel vortice, ci si dimentica per un attimo della propria vita, ci si distrae come di fronte ad un film drammatico, i confini tra realtà e finzione sono confusi; non si distingue più l'essere reale dall'essere finzione. La mente si appanna e ciò che rimane è una fallace commozione, un vacuo trasporto, un'ipocrita compassione; dimentichi di quanti casi ogni giorno non verranno mai alla luce, non perché meno tragici, bensì meno oscuri e commoventi da raccontare. Vergogna, vergogna tutti! Ci si dimentica di quante infanzie violate, di quanti padri, zii, nonni fratelli o mariti hanno abusato, hanno fatto violenza, hanno ucciso. È proprio questo che accade: si accende la tv e si martorizza un individuo, il più innocente, quello con la storia più sensazionale che suscita il maggiore interesse nello spettatore. Si tralascia il resto, come se non fosse parte di una realtà tragica anch'esso. Si spengano i riflettori, per favore. Abbiate un rantolo di umanità, non se ne parli più; ma gli ipocriti son lì, addomesticati dalla tv ne emulano gli atteggiamenti e le movenze: pubblicano link su Facebook e Sarah ha più di ventimila fans, come se fosse un qualsiasi, insulso, prodotto televisivo.
sono i tempi in cui viviamo. tutto va a finire in tv, su youtube, su facebook. in attesa della prossima tragedia...
RispondiEliminaNient'altro da aggiungere.
RispondiEliminaL'ammetto, quel mercoledì sera, mi ero addormentato con la televisione accesa. poco dopo, riaprendo gli occhi, e ancora un po intontito, ascoltavo quelle notizie un po confuse che si susseguivano, l'imbarazzo della conduttrice che colpì anche me. Era diventata immediatamente quella tragica notizia, di dominio pobblico,ed in diretta... mi chiedevo: ma perchè non entra nessuno e blocca tutto parlando in privato con quella mamma?poi quei primi piani,quel volto immobile, i pianti, ed io ero li... sarebbe facile dire: ma allora perchè non spegni? semplice perchè volevo capire cosa era successo a quella ragazzina.
RispondiEliminaMa al di là delle proteste dei giorni dopo, degli attacchi dei giornali,critici, siti web, blog ecc... Mi domando di nuovo: perchè tutto questo non ci lascia almeno un insegnamento, come ogni altra nostra esperienza personale?.Io ancora adesso non posso non far ammeno di pensare a questa storia, come se ne fossi coinvolto io personalmente... Ecco questo mi ha lasciato questa storia e non me ne vergogno. magari capitasse a tutti gli alti. magari questa Tv avrebbe una funzione si, di servizio pubblico e non di squallido intrattenimento, perchè in fondo è il pubblico che fa la TV. se il paese fosse piu' elevato culturalmente, maria de filippi non esisterebbe.
Povera ragazza & poveri Noi... abbiamo oramai sorpassato il punto di non-ritorno e non c'è + salvezza, siamo tutti quanti COLPEVOLI !!!
RispondiEliminaP.S
Vieni anke Tu a trovarmi nel mio nuovo blog in Blogger, t'aspetto, a presto spero
Ciao ciao
Fiore S.R.